Conoscete la gemmoterapia? È quel
ramo della fitoterapia, sviluppatosi a partire dagli studi del medico francese
Pol Henry negli anni Cinquanta del secolo scorso, che utilizza i giovani
tessuti embrionali di alcune piante selezionate. I suoi appassionati ben sanno
che il manuale di riferimento (e non solo in Italia) è il Compendio di gemmoterapia clinica di Fernando Piterà, che ha però
due difetti non di poco conto: è praticamente introvabile e costa una fortuna.
Proviamo allora a osservare un volume più facilmente reperibile:
Enrica Campanini, Manuale pratico
di gemmoterapia. II edizione, Tecniche nuove, Milano 2005, 272 pp., 27,90
euro
Nel campo della fitoterapia
Enrica Campanini è certamente un’autorità: medico fitoterapeuta e omeopata, è
autrice di alcuni dei più importanti testi sull’uso terapeutico delle piante
disponibili nella nostra lingua. Il suo Manuale
pratico di gemmoterapia, giunto alla seconda edizione, non potrà competere
con il già citato Piterà, anche perché quello di Campanini è un libro molto più
pratico e sintetico, ma rappresenta certamente un utile strumento di studio per
professionisti e appassionati.
La prima parte del libro
costituisce un’introduzione alla gemmoterapia, di cui Campanini ripercorrre le
origini, spiega la filosofia, illustra i risultati di alcune recenti ricerche
in laboratorio (ahimè con animali) e fornisce suggerimenti per la
somministrazione dei gemmoderivati. Nella seconda sezione, l’autrice passa in
rassegna con una serie di schede piuttosto dettagliate 52 gemmoderivati (o
macerati glicerici/glicerinati – detti anche MG – per la loro tecnica
estrattiva che prevede l’uso di un mix di acqua, alcool e, appunto, glicerina).
Di ognuno di essi il volume presenta una scheda riassuntiva, che sintetizza organotropismo,
proprietà e indicazioni principali, e che si conclude con alcuni suggerimenti
di associazione tra MG da utilizzare in casi specifici. Dopo questa sezione, il
vero e proprio cuore del libro, che occupa circa metà delle sue pagine, seguono
altre due parti altrettanto utili. La terza è un breve capitoletto sul
significato del drenaggio in gemmoterapia, sulle sue regole e sulle sue
tecniche, in cui viene approfondita la differenza tra drenaggio di terreno e
diverse tipologie di drenaggi specifici.
Di grande utilità pratica è anche
l’ultima sezione del volume, intitolata “Schemi vari”. Il primo capitolo di
questa parte è costituito da una serie di tavole di comparazione tra gemmoderivati
e tinture madri della stessa pianta. In questo modo Campanini risponde alla
domanda che inevitabilmente assale il lettore: “Che differenza c’è tra MG e TM
di Biancospino o di Rosa Canina? Quando usare l’uno o l’altro?”. Segue quindi
un ampio formulario, che in parte riprende alcune indicazioni già presenti
nella seconda sezione, che suggerisce gli schemi terapeutici attuabili nel caso
di numerose patologie. Non manca infine un elenco dei MG più indicati per
apparato e in pediatria, ginecologia e geriatria.
Il mio giudizio su questo libro è
senz’altro positivo. Il titolo, caso rarissimo, corrisponde davvero al
contenuto del volume, un vero manuale pratico che guida il lettore all’utilizzo
dei gemmoderivati. Da qui discende l’unica avvertenza: non si tratta di un
testo divulgativo destinato al grande pubblico, ma presuppone, anche per il
linguaggio che usa, alcune conoscenze di base (e non solo) di anatomia,
patologia e fitoterapia. Non si tratta però di un difetto, ma di una precisa
scelta di target, che lo rende un ottimo strumento per erboristi, farmacisti,
medici e naturopati.
Consigliato a neofiti: Ni
Consigliato a esperti: Sì
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