Cosa mi piace e mi affascina
della natura? Praticamente tutto! Dal punto di vista librario, però, devo dire
che ultimamente mi sto interessando soprattutto a quanto riguarda la cura e il
benessere con le piante - e quindi la fitoterapia, la floriterapia e,
soprattutto, l’aromaterapia.
Vi sono però un paio di temi che
mi stanno particolarmente a cuore e per cui mi interessa cercare di avere una
visione più ampia, che magari non disdegni un approccio come quello della
naturopatia. Uno di questi temi è, ahimè, l’intestino e la ragione del mio
interesse è che in questi anni il simpaticone mi sta dando qualche fastidio. Vediamo
un libro sul tema:
Rudy Lanza ed Elisabetta Rostagno, Il
benessere dell’intestino. Curarsi e purificarsi con i metodi naturali,
Edizioni L’Età dell’Acquario, Torino 2009, 108 pp., 11,50 euro
Il nome di Rudy Lanza sarà forse
noto a molti di voi, perché considerato uno dei “padri” della naturopatia in
Italia, nonché fondatore dell’omonima Scuola di Naturopatia. Elisabetta
Rostagno, anche lei naturopata, insegna presso lo stesso istituto.
Il libro è breve e piuttosto
agile, scritto con un linguaggio facilmente comprensibile anche a non esperti.
Dedica una prima parte alla struttura e al funzionamento dell’intestino, alla
descrizione delle principali malattie e patologie che lo possono interessare e
alla flora intestinale (il tutto, ovviamente, in maniera piuttosto sintetica,
perché in totale è lungo un centinaio di pagine). Il cuore del libro è però il
concetto di disbiosi, cioè, nello specifico, di squilibrio della flora
batterica intestinale. Gli autori affrontano il tema con competenza e in
maniera interessante e comprensibile, affrontando diversi tipi di disbiosi,
possibili cause ed effetti, nonché offrendo qualche rapido consiglio,
soprattutto in tema di errori alimentari. Si tratta, a mio avviso, della parte
più interessante del libro e può essere un ottimo punto di partenza per chi cerca
qualche informazione in più sul funzionamento del suo intestino. Lanza e
Rostagno affrontano quindi l’influenza della psicosomatica sull’intestino e i
possibili usi dell’iridologia come strumento di indagine naturopatica, per poi
concentrarsi nell’ultimo capitolo su “Come porre rimedio e riportare
l’equilibrio”.
Si trattava, ovviamente, del
capitolo che aspettavo con maggiore trepidazione, così come, credo, la maggior
parte dei lettori di un libro di questo tipo, ma devo ammettere che è stato un
po’ deludente. Tornando infatti al concetto di disbiosi, cioè di squilibrio
della flora intestinale, gli autori suggeriscono degli interventi basati quasi
esclusivamente sull’assunzione di prebiotici e probiotici. Anche in questo caso
forniscono informazioni interessanti sulle loro specificità, informazioni
spesso difficili da trovare, ma di fronte a problematiche certamente complesse
come quelle intestinali e in cui, spesso, la componente psicosomatica gioca un
ruolo così importante, avrei certamente gradito che spazio maggiore fosse
dedicato a possibili rimedi anche di
natura diversa.
Consiglierei il libro? Sicuramente sì – e sia a esperti, sia a neofiti – come introduzione alla
natura e alle problematiche dell’intestino, ma con l’avvertenza che difficilmente può
essere considerato – come forse suggerirebbe il sottotitolo “Curarsi e
purificarsi con i metodi naturali” - un prontuario di rimedi naturopatici.
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